
La follia del ricatto a Cipro
Ciò che potrebbe accadere ai cittadini di Cipro nelle prossime ore è indicativo di quanto malato possa essere in questo momento il sistema finanziario europeo.
L'isola è quasi in default, come ormai praticamente tutto il Mediterraneo europeo, e Nicosia ha bisogno di 10 miliardi di euro per restare a galla (per quanto tempo?) nel vero senso della parola trattandosi di un'isola. Il governo cipriota ha raggiunto un accordo decisamente strano nei numeri che si vanno a configurare. La questione è ovviamente complessa ma in poche righe è possibile sintetizzarne la parte che riguarda gli effetti pratici.
Per avere quei 10 miliardi di euro in prestito (a interessi esorbitanti che porteranno ben presto ad una spirale peggiorativa del quadro macroeconomico dell'isola) il governo ha concordato un prelievo sui depositi bancari. In Italia ne sappiamo qualcosa, dal momento che l'ottimo Amato senza dire niente a nessuno prelevò il 6 per mille dai conti correnti degli italiani nella notte tra l'11 e il 12 luglio 1992 a causa della difficile situazione finanziaria del Paese. Tuttavia, a Cipro, il prelievo sarà oltre 11 volte più significativo: il 6,75% per i depositi sotto i 100mila euro e il 9,9% per quelli sopra i 100mila euro.
Totale? 5,8 miliardi di euro. Ovvero quasi il 60% dell'importo richiesto. Incredulità, panico e rabbia si sono impossessati dei cittadini ciprioti che sono corsi agli sportelli per abbassare il tasso del salasso ma il governo ha imposto la chiusura delle banche. Una situazione a dir poco incredibile. Il tutto è aggravato da una coincidenza davvero clamorosa legata all'esposizione delle banche tedesche nei confronti di Cipro che è proprio di 5,9 miliardi di euro.
Non serve certamente un professore bocconiano di economia per aggrottare la fronte. Per avere un prestito di 10 chi sarebbe così idiota da dare "in pegno" 6 e pagare gli interessi su 10?
Se ad esempio gli interessi richiesti su 10 miliardi fossero del 6% ma in realtà il prestito reale fosse di 4 miliardi (perché 6 li mettono i cittadini) sarebbe come accettare di pagare un interesse reale del 15%. A quel punto conviene chiedere uno sforzo aggiuntivo ai cittadini in modo da coprire l'intero ammontare del prestito necessario e poi ricompensarli con un bel tasso di interesse.
Nell'escalation delle follie propinate dall'Ue a trazione Eurotower questa ci sembra a dir poco imbarazzante. Fino a dove vorranno spingersi?
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