Sonia Alfano: "il partito di Berlusconi fondato sui soldi della Mafia". Videointervista esclusiva
Tra le sue più importanti azioni, la costituzione dell'Associazione Nazionale dei Familiari delle Vittime di Mafia, che pochi mesi fa in piazza Farnese ha organizzato una manifestazione dal grande impatto emotivo (ma scarso impatto mediatico) a favore del Procuratore di Salerno Luigi Apicella, sospeso dalla sua funzione per aver dimostrato l'infondatezza delle accuse rivolte a De Magistris - ex pm di Catanzaro - nelle inchieste Why Not e Poseidon.
Le sue presentazioni sono seguite da moltissime persone poiché la sua grinta e le sue parole sono tutte dei veri e propri tesori dal punto di vista giornalistico. I suoi attacchi agli apparati mafiosi ma anche a importanti esponenti del Governo e ai vertici dello Stato, secondo lei pesantemente corrotti da collusioni mafiose sono ormai celebri tra coloro che si informano su internet.
Nella videointervista che abbiamo realizzato in esclusiva il 1° aprile 2009 a Trieste, è possibile riassumere una parte significativa delle battaglie della Alfano.
Sul piatto alcuni argomenti di grande rilievo:
- Il problema dell'emergenza democratica in Italia,
- lo Stato che non protegge le persone che svolgono la loro attività contro la criminalità,
- lo Stato che nega la verità,
- i politici corrotti,
- I rapporti di Dell'Utri con importanti mafiosi,
- il Ministro della Giustizia Alfano (solo un suo omonimo, lei ci tiene a specificare) che si intratteneva con il boss mafioso Santacroce al matrimonio della figlia di quest'ultimo,
- Schifani, il presidente del Senato - cioè la seconda carica dello Stato - socio nella Sicula Brokers del boss mafioso Nino Mandalà,
- Berlusconi che ha costruito il suo partito sui soldi della Mafia,
- la strage di via D'Amelio in cui perse la vita Paolo Borsellino, che sempre secondo la Alfano, deve essere riconosciuta come una strage di Stato, nascosta proprio dallo Stato perché esso ha qualcosa da nascondere,
- Il caso del tenente Arcangioli, il Carabiniere fotografato mentre porta via la borsa contenente la preziosissima agenda rossa di Borsellino poco dopo l'esplosione e poi neppure rinviato a giudizio.