Ad Formigonim et ad Erranim
Sembrava che il "salva-liste", il decreto golpista incostituzionale che si riprometteva di interpretare ad uso e consumo del Pdl le leggi elettorali, fosse stato definitivamente affossato. Con esso anche i riconfermati governatori di Lombardia ed Emilia Romagna sembravano destinati a rassegnare le dimissioni.
La legge non consente infatti più di due mandati consecutivi alla presidenza della Regione. Beppe Grillo aveva immediatamente annunciato dopo lo spoglio delle schede un ricorso per farli decadere dalla carica. Immediatamente ci eravamo chiesti: riuscirà ad arrivare a giudizio prima che in maniera bipartisan Pd e Pdl varino una leggina ad Erranim et ad Formigonim?
L'oligarchia che tiene in mano le redini di un Paese allo sbando, però, ha bruciato le tappe. E infatti il giorno dopo la bocciatura del "salva-liste", in modo perfettamente bipartisan, l'immaginifica "opposizione" del Pd ha immediatamente proposto e fatto approvare una legge che rivergina l'imene elettorale di Formigoni ed Errani, ineleggibili prima del voto, eleggibili ex post oggi.
Unico dato positivo: il Pd avrà perso come minimo un altro 5%.
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