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Confessioni involontarie

 |  Redazione Sconfini

borsellinoBreve "bignami" della storia recente italiana: negli anni attorno il 1992 era in atto una battaglia tremenda che vedeva contrapposti lo Stato e la Magistratura con le Forze dell'Ordine contro la Mafia siciliana e non meglio specificati Poteri Occulti.

Lo Stato in quel periodo varò una serie di leggi in grado di stimolare il fenomeno del pentitismo (programmi di protezione, incentivi, nuova identità ecc.), di istituire il carcere duro (41 bis) e di procedere con indagini più spedite contro il crimine organizzato (art. 13 della "legge Falcone" del 1991).

Poi ci furono le stragi e cadde la Prima Repubblica. Con l'avvento di Berlusconi e della Seconda Repubblica la situazione si rasserenò. (Quasi) Nessuno si è mai chiesto il perché.

Tanto per capire da che parte sta(va) il nostro premier attuale, giova ricordare che per molti anni la villa di Arcore fu frequentata da un mafioso omicida, avvezzo al sequestro di persona e testa di ponte nel nord Italia per il traffico di droga di nome Vittorio Mangano. Il braccio destro del Cavaliere era (ed è) Marcello Dell'Utri, l'uomo che portà in casa Berlusconi Mangano e che al momento è condannato in Appello a 7 anni per concorso esterno in associazione mafiosa. Entrambi giurano in coro: "Mangano è un eroe".

Su Falcone e Borsellino mai una parola.

Da oggi, inoltre, dopo l'indebolimento normativo che coinvolge i pentiti c'è un altro tassello che quella politica dell'Antimafia aveva partorito nel 1991, ovvero l'abolizione dell'articolo 13 della legge Falcone. Si tratta di un'importante norma strategica, difesa dal procuratore antimafia Piero Grasso, per cui ogni associazione criminale, sia essa mafiosa o non mafiosa, italiana o straniera, può essere investigata con una corsia straordinaria e senza lacciuoli.

I vari Carboni, Verdini, Dell'Utri, Lombardi e il resto di quella "cassetta di mele marce (Tremonti)" che viene chiamata P3 non sarebbe mai stata scoperta, tanto per fare un esempio. La domanda allora è: qual è la P4 che non si vuole far conoscere?

Ma sempre per capire meglio da che parte sta il nostro premier occorre ricordare un'altra sua esternazione datata ieri, 22 luglio 2010, e successiva di appena due ore dalla divertente battuta: "Nel Pdl è tutto perfetto". La frase è: "Fini è colluso con il nemico per mettere in difficoltà il governo". Il riferimento è evidentemente alla Magistratura. Dunque, secondo Berlusconi, Gianfranco Fini è colluso con i magistrati che stanno cercando la verità sulle stragi del '92 e '93 e che tentano di far rispettare la legge. Queste esternazioni puzzano tanto di confessione: allora con chi è colluso Berlusconi? Chi è l'opposto della Magistratura?

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