Bechis e il curioso caso del ginocchio che cambiò la storia d'Italia
Un nuovo fenomeno della stampa di regime tenta di insidiare da vicino la pole position della disinformazione finora contesa da Augusto Minzolini, Vittorio Feltri e Maurizio Belpietro. Si tratta di Franco Bechis, vicedirettore di Libero e formatosi "professionalmente" con il direttorissimo Minzolingua. Bechis è anche curatore del blog "Matilde di Canossa" e il 27 novembre 2009 in questo brillante post scrive un articoletto di fuoco contro il fratellino della Tulliani, il "cognato" di Fini, e dei suoi intrallazzi (tra l'altro veramente squallidi) in Rai. Attenzione alla data: 27 novembre 2009!
In questo articoletto si legge anche della casa di Montecarlo, presso la quale il Tulliani junior ha preso domicilio e residenza e già è risaputo che si tratta della casa lasciata in eredità dalla nostalgica contessa Colleoni ad Alleanza Nazionale. Una storia di cattivo gusto e forse un po' imbarazzante ma che, giustamente, muore lì.
Il punto è un altro: già a fine 2009 poteva scoppiare il gran casino della casa di Montecarlo e Fini poteva essere messo subito spalle al muro dal Giornale e da Libero che invece se ne fregarono (la notizia resta marginale e poco importante). Sarà mica perché il Presidente della Camera non aveva ancora osato palesare il suo dissenso nei confronti del capo? Killeraggio mediatico a orologeria?
Insomma, la crisi che sta lacerando il Pdl in queste settimane poteva innescarsi 9 mesi prima!
Incalzato dalle domande di La7 e Dagospia (il resto della tv di regime tace) Bechis ha cercato di salvare il salvabile dichiarando: "... ero solo sulla buona strada, ma non sapevo nulla ... poi mi ruppi il ginocchio andando in motorino, e naturalmente ebbi altre cose a cui pensare e così finì la storia".
Incredibile: un incidente in motorino con tanto di infortunio al ginocchio di un umile servo-scrivano ha modificato per sempre le sorti del partito di maggioranza relativa in Italia e quindi la storia del Paese.
Forse Bechis si era già giocato la scusa del nonno malato o del cane che gli avrebbe mangiato i compiti in altre occasioni.
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