Skip to main content

Al di sopra di ogni sospetto

 |  Redazione Sconfini

La fonte, Il Corriere della Sera, sembra tutto sommato attendibile, ma resta la sensazione che queste dichiarazioni di Silvio Berlusconi possano essere uno scherzo d'aprile in ritardo.

Ora che è proprietario di un piccolo partito (il Pdl è ampiamente sotto il 20% e al netto delle liste civiche civetta poco sopra il 10%), l'anziano satrapo, da vecchio clown esperto in trasformismi, inizia ad immedesimarsi con quelle realtà periferiche della politica nazionale. E, soprattutto, inizia a parlare come un Beppe Grillo qualsiasi.

"Bisogna trovare l'accordo con i piccoli partiti come il 5% di Grillo, il 4% di Casini, il 2% dell'Idv e il 9% di Bossi, che agiscono non per interesse comune ma guardando spesso al proprio interesse particolare che coincide con l'interesse dei propri leader".

La supplica del cadaverino politico è quasi commovente nel suo dare i numeri: pur di non sparire dal Parlamento sarebbe disposto a tutto, anche ad accordarsi con "piccoli partiti" come il Movimento 5 Stelle (che però in realtà viaggia verso il 15% ed è in crescita), l'Unione dei Carcerati di Casini (in realtà al 6% abbondante), il manettaro giustizialista Di Pietro (che è circa al 7%) e Bossi (che però è calato al 6% circa).

Che poi, diciamoci la verità, questi piccoli partiti hanno da sempre fatto esclusivamente gli interessi dei loro leader: ricordate al legge ad personam voluta da Grillo per cambiare legge elettorale e quell'altra sull'abolizione del finanziamento ai giornali? E la scandalosa salva-Cuffaro di Casini? Per non parlare poi della fiducia chiesta da Di Pietro per arrestare i tangentari ex socialisti finiti in Forza Italia o della legge ad trotam di Bossi, quella che assegna di diritto la laurea ai figli dei leader padani che abbiano ripetuto più di due volte l'esame di matura?

Non ricordate queste leggi? Strano, perché Silvio le ricorda tutte. Si è solo dimenticato di menzionare la ex-Cirielli che prescrisse il Lodo Mondadori, il caso Lentini e il processo Diritti tv Mediaset, la salva-Previti, la salva-Rete4, la legge sulle rogatorie internazionali, la depenalizzazione del falso in bilancio, il legittimo sospetto, condoni fiscali a non finire, la legge Gasparri, condoni edilizi per Villa Certosa, lodo Schifani, lodo Alfano, legittimo impedimento e tante altre allegre invenzioni giuridiche che hanno salvato dalla galera o dal pagamento di multe stratosferiche un ometto ora leader di un piccolo partito ma che per un tempo molto lungo è stato Presidente del Consiglio.

Chi è?

---

diventa fan su facebook

 


Altri contenuti in Politica

Renzi e quella pensione da dirigente maturata all'insaputa dei contribuenti

Nell'aprile di un anno fa Marco Lillo sul Fatto Quotidiano dimostrò che Renzi si era furbescamente fatto assumere da dirigente nell'impresa di famiglia pochi giorni prima di essere eletto president...

L’odore dei soldi: che puzza!

Che puzza! Un fetore insopportabile si leva dalla gran parte delle Procure italiane. In questi giorni siamo letteralmente subissati e storditi da una congerie di notizie di cronaca che lasciano att...

Sondaggio elettorale: Movimento 5 Stelle ben oltre il 5%

Prima di inoltrarsi nella lettura di questo articolo, è bene premettere alcuni dettagli che possono forse mettere in discussione dal punto di vista scientifico i risultati di questo sondaggio, ma n...

Moretti. Viva la sincerità

Qualche tempo fa era molto diffusa un pubblicità di una birra, omonima di Alessandra Moretti, ex berlusconiana, ex bersaniana, anti-renziana e ora renziana di ferro, il cui slogan era "Viva la sinc...

Renzi dallo Swatch della Leopolda ai Rolex di Ryad

Nel marzo del 2015, scoppiò un putiferio attorno all'ormai ex ministro Lupi finito nelle carte di un'inchiesta della Procura di Firenze che per l'occasione avrebbe creato un capitolo ad hoc dal tit...