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Da Brunetta una promessa o una minaccia?

 |  Redazione Sconfini

Esilarante intervista balneare di Brunetta con Sallusti, oggi pubblicata sul sedicente Il Giornale.

Il ministro della funzione pubblica, convinto che avrebbe vinto il premio Nobel per l'economia se non fosse stato colto dalla vocazione della politica (clicca qui per vedere il video) e, forse, dai relativi benefit ha chiarito le linee guida per mettere l'Italia a posto in tre mesi.

La domanda sorge spontanea: mettere a posto in che senso? Nel senso di farla affondare definitivamente il giorno dopo aver preso l'elicottero o nel senso di salvarla? Insomma, non si capisce se quella di Brunetta è una promessa o una minaccia. L'arco temporale previsto dal ministro però lascia pochi dubbi. Con un po' di impegno questa banda di ex Craxiani può solo far affondare definitivamente la barca.

E anche le soluzioni proposte vanno in quella direzione. Si procede a ritmo sostenuto tra barzellettine innocue: "Non soltanto abbiamo il dovere del fare per salvare il Paese dalla crisi, ma è la nostra grande occasione per invertire il vento e avviarci a vincere le elezioni nel 2013" e inquietanti minacce che avvalorano i timori già espressi poco sopra: "Siamo nati nel '94 per cambiare questo Paese, dobbiamo solo completare l'opera stando esattamente nel solco tracciato dal presidente Berlusconi".

Completare l'opera? Nel solco di Berlusconi? Questa è una confessione in piena regola che ha pure una data di scadenza: "tre mesi" per completare il lavoro iniziato 17 anni fa.

Poi, pienamente nel solco berlusconico, arriva la ricostruzione fantasy: "La crisi economica ha messo a nudo le ipocrisie della sinistra, le miopie e le posizioni di rendita del sindacato. Le ricette che tutti invocano per non soccombere noi le avevamo già scritte. Alcune sono soltanto rimaste imbrigliate nei riti della politica e nell'antiberlusconismo militante".

Trovato il colpevole: la sinistra e i sindacati che imbrigliano le idee di rinnovamento dell'ex socialista e ora post-liberista Brunetta. Vai a spiegargli che il "solco berlusconiano" è stato al governo per 8 degli ultimi 11 anni.

Infine gli ingredienti finali per completare la ricetta di risanamento: "Il consiglio dei ministri deve riunirsi due volte alla settimana" ('sti cazzi non sarà troppo?) e "Il Cipe deve riunirsi almeno una volta al mese".

Sui tagli dei costi della politica, chiede Sallusti con una staffilata degna di Montanelli: "Fatto! In tre settimane stando larghi la Commissione renderà concreti gli allineamenti delle retribuzioni dei costi italiani a quelli europei".

A parte la sintassi, vi rendete conto della dichiarazione?

Poi l'accorpamento delle Provincie (anche se un mese fa avevano votato contro la loro abolizione), l'eliminazione dei piccoli comuni, il federalismo fiscale, taglio dei contributi ai giornali (per la gioia di Sallusti immaginiamo) e un'altra serie di irrealizzabili temi propagandistici che "stanno nel programma".

Poco prima dell'arrivo dei sanitari arriva il colpo di coda: "Da settembre a dicembre si può incardinare quasi tutto. Nel 2012 cominceremo a vedere i risultati, nel 2013 raggiungiamo il pareggio di bilancio e rivinciamo le elezioni".

Di Antigua.

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