Mengelderoli
Dunque è ufficiale. Il piede di porco con cui la decadente partitocrazia tenta di scardinare la volontà del popolo attraverso la riscrittura della legge elettorale lo tiene in mano Calderoli.
L'inventore del "porcellum" è quindi stato nominato alto diplomatico per mettere d'accordo i partiti per peggiorare ulteriormente l'odiosa legge elettorale che ha permesso la nomina di molti luridi parlamentari da parte di un manipolo di segretari di partito e che viola apertamente l'art. 3 del Protocollo addizionale della Convenzione europea dei Diritti dell'Uomo che recita: "Le Alte Parti Contraenti si impegnano a organizzare (...) libere elezioni (...) tali da assicurare la libera espressione dell'opinione del popolo sulla scelta del corpo legislativo".
Una scelta insensata, che verrebbe in mente solo a dei malati di mente. E infatti questa è la strada intrapresa dai nostri capibastone che siedono a Montecitorio e Palazzo Madama.
Affidare a Calderoli la revisione della legge elettorale post-berlusconiana è come se, con tutti i dovuti paragoni, la Germania post-nazista avesse affidato al famigerato dottor Mengele (quello che torturava e uccideva centinaia uomini, donne e bambini nei campi di concentramento per i suoi esperimenti di eugenetica) il Ministero della Sanità della Repubblica Federale Tedesca.
Prima la modifica del premio di maggioranza da dare solo a chi supera il 42,5%, poi i tre scaglioni per avere un premio variabile, insomma Calderoli è alla ricerca della quadratura di un cerchio che dopo le primarie del Pd sarà in qualche modo certamente trovato. Sicuramente a discapito dei cittadini.
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