Offerta 2x1: voti Bersani prendi Monti. Garantisce Letta (nipote)
Stringi stringi si sta arrivando al dunque. Il Pd dovrebbe vincere le elezioni, o meglio, dovrebbe vincere e avere larga maggioranza alla Camera.
In Senato, il disgraziato porcellum (ideato da Calderoli nel 2006 per rendere impossibile - riuscendoci - la vita al governo Prodi) non garantirà la maggioranza alla coalizione del centrosinistra a meno di vittoria in almeno tre di queste quattro regioni (Campania, Veneto, Sicilia e Lombardia). Ciò anche a causa delle molte formazioni che supereranno su base regionale lo sbarramento dell'8% indebolendo molto la rappresentanza del partito con maggioranza relativa nel Paese nelle regioni in cui non si imporrà a maggioranza. Impresa non impossibile ma abbastanza complessa quindi.
Servirà quindi un'alleanza post elettorale con un'altra forza politica per poter governare. Ecco spiegato l'accapigliamento nel fronte di centrodestra tra i centristi di Monti e il centrodestra della rinata compagine Pdl - Lega (notoriamente garanzia di grande limpidezza amministrativa e politica). Più che altro la battaglia è quella per poter godersi la golden share a Palazzo Madama.
Fino a poche settimane fa, fino a quando Pinocchio Monti diceva che non si sarebbe ricandidato il Pd pensava addirittura a una riproposizione della grande coalizione con il Pdl pur di avere palazzo Chigi in mano. Basti pensare all'inquietante dichiarazione di Enrico Letta (vicepresidente Pd): "Preferisco che i voti vadano al Pdl piuttosto che dispersi verso Grillo". Roba da far accapponare la pelle ai compagni nostalgici della falce e martello sparsi in tutta Italia. Strategia elementare: L'Udc da sola avrebbe infatti raccolto senatori in pochissime regioni con il suo 6% circa su base nazionale e quindi Berlusconi sarebbe stato l'unico possibile alleato per avere la maggioranza.
Oggi che Monti è sceso in campo l'ottica è diversa perché si può pensare di mettere da parte Berlusconi e i barbari sognanti con scopa in mano, grappa nel taschino e i conti correnti in corone norvegesi, per firmare un patto post elettorale con i più digeribili e moderati montiani (in realtà un'accozzaglia di ex fascisti, tangentari vari, uomini vicini alla criminalità organizzata, banchieri reazionari, professori classisti mescolati a qualche personaggio presentabile).
Ai più liberisti tra coloro che stanno nel Pd (che ci faranno poi dei liberisti del Pd, boh?) non pare vero. Il sogno si realizza e Gianni Letta, il solito kamikaze, non ha paura di rivelarlo: "Il Pd e la coalizione del Pd vuole vincere le elezioni e chiedere voti per il centrosinistra, dopo le elezioni guarderemo al Parlamento che si è creato e valuteremo le scelte da fare. Il nostro primo interlocutore saranno le liste che si sono raggruppate interno al senatore Monti".
Porta chiusa ancora quindi ai futuri senatori 5 Stelle e a quelli di Ingroia. Meglio Monti, Casini e Fini. Ci stanno a puntino con i socialisti e Vendola.
Nellafutura trasposizione della "storica" immagine di ABC con Monti mancherà quindi il povero cameriere Alfano, in compenso ci saranno Fini e Vendola. Sai le risate?
---