La lettera che inchioda Renzi: "mettere in sicurezza il Bisagno o rischiamo nuove tragedie"
Vi siete chiesti perché dal Governo non è trapelato quasi nessun sussurro sull'alluvione che ha colpito Genova? Solo la promessa (ennesima) di sbloccare 2 miliardi per il dissesto idrogeologico.
Risulta poi addirittura esilarante la sua perentoria richiesta di sbloccare i cantieri perché tra i cantieri bloccati dal Governo c'è anche quello che avrebbe dovuto mettere in sicurezza buona parte della popolazione genovese ora alluvionata e al momento purtroppo sfollata.
La testimonianza di questa affermazione è rintracciabile in un documento inviato al Governo e alla Regione Liguria lo scorso 5 agosto, quando il premier era già Renzi, e che purtroppo non ha avuto risposta. La missiva, firmata dallo studio legale Anselmi Associati per conto di alcune ditte che avevano vinto gli appalti per la messa in sicurezza del torrente Bisagno, era un grido d'aiuto promosso ovviamente per motivi economici (se non lavorano le aziende non fatturano) ma anche sincero nel voler tentare di agire celermente per salvare vite umane.
"...con l'avvicinarsi della nuova stagione appare fondamentale partire subito con la realizzazione dell'opera in questione, atteso che rimandare e temporeggiare ancora (oltre a tutto il tempo già perso finora, senza nessun giuridico motivo) espone la collettività al concreto rischio di veder riaccadere la tragedia del novembre del 2011".
Una lettera purtroppo anticipatoria di ciò che sarebbe accaduto poco più di due mesi dopo, il cui contenuto dirompente è però rimasto sconosciuto al grosso della popolazione nazionale dal momento che non è stata ripresa praticamente da quasi nessun Tg nazionale né dalle principali testate giornalistiche (ad eccezione del Fatto Quotidiano che ne ha pubblicato anche il documento integrale).
Era marzo quando Renzi promise 1,5 miliardi per finanziare opere contro il dissesto idrogeologico. Da quelle parole finite nel vento neanche un euro è stato speso. Ora la promessa è di 2 miliardi. A quando la prossima catastrofe e la successiva promessa di 2,5 miliardi che poi non saranno mai spesi?
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