La propaganda del regime renzusconico non smette di ricordarci ogni giorno che l'indefesso premier Renzi vuole a tutti i costi tagliare i costi snellendo il Senato.
Naturalmente è una bugia sesquipedale che però trova un certo appeal nell'elettorato meno informato, purtroppo la larga maggioranza. Ebbene, tra gli emendamenti votati ieri a Palazzo Madama ne è stato presentato uno estremamente dirompente che avrebbe dato un senso logico alla sbandierata pretesa dei filorenziani di tagliare i costi: il PD aveva presentato un emendamento per abolire tout court il Senato ma poi forse per paura lo ha ritirato. Il Movimento 5 Stelle l'ha fatto proprio e l'ha messo ai voti e i dem hanno votato contro.
Dunque l'interesse non è l'abbattimento dei costi, né corrisponde a verità che i 5 Stelle siano, ovviamente, quelli attaccati alla poltrona. Fatti alla mano il governo Renzi pretende un Senato senza quasi alcun potere legislativo e che non sia assolutamente eletto dal popolo sovrano.
Di per sé è una follia, una proposta che non reggerebbe 10 minuti neanche in una riunione tra assistiti di un manicomio, ma dopo il clamoroso 40% del Pd alle Europee sembra essere questo il prezzo da pagare al sistema che deve autoconservarsi a tutti i costi: l'ennesima, stavolta pesantissima, perdita di sovranità.
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