Che il Potere avesse bisogno di rabbonire la massa distratta dalla sbornia di Capodanno era da aspettarlo.
Che fossero platealmente mistificati i dati sugli ascolti del discorso di Napolitano invece sembrava essere un'operazione più difficile. E invece ce l'hanno fatta.
Praticamente tutti i principali mezzi di informazione hanno parlato di boom del discorso di Napolitano, di ascolti record e ovviamente di boicottaggio fallito. Una presentazione dei dati falsa quanto un notiziario filogovernativo della Corea del Nord o i soldi del Monopoli. Secondo i dati forniti dalla stampa unita a sostegno del presidente (e dei contributi all'editoria) ci sarebbero stati più spettatori rispetto allo scorso anno davanti alla televisione a sentire Napolitano costretto alla difensiva da attacchi sempre più mirati delle opposizioni e a proporre una forse doverosa ma tardiva "posta del cuore" con lettura di alcune missive di cittadini.
Invece è tutto falso, falsissimo. Anche al netto del fatto che la crisi ha costretto 48 milioni di italiani in casa (di cui 32 per motivi economici) con una flessione del 3% delle presenze secondo Federalberghi, a sentire il presidente Napolitano c'erano meno persone dell'anno scorso. Anzi, non erano mai così poche.
Abbiamo già ricordato che l'anno scorso Napolitano aveva toccato il minimo storico accalappiando 10.038.000 spettatori, pronosticando per la prima volta un audience inferiore ai 10 milioni. Poi i dati offerti ai telespettatori il giorno dopo da tv e giornali sono calati misteriosamente a 9.702.000. Non è un caso: infatti il discorso flop del presidente bis ha fatto registrare solo 9.981.000 spettatori ovvero 279.000 spettatori in meno. Secondo un sondaggio di skytg24, poi, il 64% delle persone si è detto deluso dal discorso. Ma questa è un'altra storia.
Vediamo poi i dati relativi allo share dei discorsi di Napolitano nell'arco della sua interminabile carica:
2006 - 66%
2007 - 65,5%
2008 - 65,4%
2009 - 65%
2010 - 60,1%
2011 - 56,1%
2012 - 54,9%
2013 - 54,1%
Benvenuti a Pyongyang.