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L'associazione Progetto Riabilitazione

 |  Redazione Sconfini

Contenuti scientifici, gratuità e attenzione alle emozioni trovano in campo medico e associativo una perfetta sintesi nell’associazione Progetto Riabilitazione onlus.

Questa organizzazione di volontariato, nata nel 2004 a Trieste all’interno dell’Azienda Ospedaliera del capoluogo regionale, riassume infatti molti tratti tipici dell’associazionismo di carattere “familiare”, ma è portatrice di alcuni valori che trascendono la semplice emotività o la semplice pulsione ad aiutare le persone in difficoltà, presta le competenze dei suoi soci per orientare al meglio, anche dal punto di vista scientifico e medico, le attività di molte altre associazioni, personale qualificato, care givers e familiari che si prendono cura di pazienti che stanno svolgendo un percorso riabilitativo.
I terminali finali dell’impegno dell’associazione Progetto Riabilitazione sono infatti proprio persone che si confrontano con deficit neurologici, fisici, sensoriali e psichici a causa di diversissime cause (incidenti stradali, ictus ecc.), ma non sono solo questi ultimi a beneficiare direttamente delle attività dell’associazione. Essa, infatti, è costituita esclusivamente al fine di perseguire l’obiettivo di diffondere e sostenere le attività riabilitative per il miglioramento della qualità di vita delle persone coinvolte. Ma questo obiettivo se da un lato riguarda il concreto affiancamento a persone con disabilità, dall’altro si rivolge all’ideazione e alla promozione di attività di ricerca applicata in campo riabilitativo e all’individuazione di progetti innovativi in questo stesso settore. Per questo motivo l’associazione promuove ed organizza corsi di formazione, seminari, convegni, manifestazioni, incontri; provvede alla pubblicazione di atti e documenti, audiovisivi e di ogni altro materiale atto a diffondere i suoi fini e le iniziative per perseguirli, favorendo un contatto continuo con tutti i settori della cittadinanza interessata.
L’associazione Progetto Riabilitazione lavora in convenzione con l’Azienda Ospedaliera (all’interno della quale, nell’Ospedale Maggiore di Trieste, ha anche la sede) fin dai suoi esordi, scaturiti dall’impulso della dottoressa Antonella Zadini, responsabile della Struttura complessa di Medicina riabilitativa, prima presidentessa nella storia dell’associazione e ora direttore scientifico. A sostituirla nella carica di presidente di Progetto Riabilitazione onlus è stata Maria Cristina Vallon, che assieme alla Zadini continua a tessere le fila dell’attività associativa, dei rapporti con l’Azienda Sanitaria, con le associazioni amiche (soprattutto Alice, che segue le persone colpite da ictus) e una trentina di soci che si caratterizzano per essere quasi tutti professionisti della riabilitazione (neurologi, specialisti, scienziati, infermieri).
Tra le attività proposte: corsi di arte terapia, musicoterapia, danza e movimento terapia; convegni anche di carattere nazionale; incontri di stretta attualità scientifica e medica sulle problematiche relative alle discipline della riabilitazione; corsi formativi rivolti a care givers, volontari, pazienti, familiari, operatori del settore su temi molto diversi (trauma cranico, neuropsicologia, trattamento del paziente emiplegico, aprassia ecc.); servizio di accompagnamento, con automezzo attrezzato, di disabili motori in fase di riabilitazione.
All’associazione Progetto Riabilitazione possono associarsi tutti i cittadini, senza distinzione di sesso, età, razza e religione, che si riconoscano negli obiettivi perseguiti dalla stessa. La quota associativa consiste in una cifra simbolica minima di 10 euro. Essa dà diritto a partecipare alle attività associative e a ricevere una newsletter trimestrale contenente notizie aggiornate tratte da pubblicazioni scientifiche in campo riabilitativo, progetti di ricerca, assistenza e formazione in corso o programmati.

La presidente: MARIA CRISTINA VALLON

La triestina Maria Cristina Vallon, 42 anni, è dal 2005 la presidente dell’associazione Progetto Riabilitazione. Laureata in fisioterapia, è specializzata nel settore delle patologie neurologiche e amputazioni. Al corso di laurea in Fisioterapia è tutor nonché docente del corso denominato “Autonomia e ausili”. Tra i suoi sogni di volontaria “continuare a formare operatori e volontari dal punto di vista umano e scientifico e proseguire nel percorso di integrazione con l’Azienda Ospedaliera”. “È molto importante – continua – essere inseriti in un tessuto così ricco di professionalità e mezzi come quello che l’Azienda può mettere a disposizione; l’obiettivo è di continuare a farci conoscere sempre di più all’esterno e trovare sempre maggiori conferme al nostro approccio scientifico nella società e nel mondo del volontariato”. “La nostra visione, che speriamo – conclude la presidente – di portare anche in quella che viene comunemente definita coscienza collettiva, è: i nostri pazienti non sono disabili ma persone che devono trovare una nuova forma di abilità”.

 


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