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Il profumo terapeutico: l'aromaterapia

 |  Redazione Sconfini

Da almeno 4.000 anni l’uomo utilizza oli aromatici per trattare il proprio corpo. La prevenzione e la cura di molti disturbi grazie alle proprietà riequilibranti dei cosiddetti oli essenziali appartengono ad un tipo di “medicina alternativa” chiamata aromaterapia.

Per saperne di più abbiamo intervistato il dott. Daniele Veglia, medico di famiglia.

Domanda: Qual è la definizione più corretta di aromaterapia?

Risposta: La sua definizione attuale è medicina complementare. È fitoterapia, ma agisce anche a livello emozionale. Il nostro odorato accede al sistema libico del cervello, che è una struttura anatomica in cui si trova la nostra banca emozionale; annusando un olio, quindi, si agisce sulle emozioni delle persone. Ad ogni singolo olio corrisponde un tipo d’emozione.

candele-aromaterapia

D: Non si va, però, ad incidere su una patologia nel senso tradizionale del termine? È una questione mentale?

R: La medicina complementare ha le sue radici nella medicina olistica; ciò significa che consideriamo la persona nella sua completezza. Una malattia attinge naturalmente al campo materiale, ma ha connessioni anche con il campo emozionale. La medicina olistica tenta e vuole agire su tutta la persona, per guarire la malattia. Facciamo l’esempio del malato di fegato. L’aromaterapia può aiutare molto perché l’olio essenziale che ha effetti benefici dal punto di vista molecolare sul circolo eteropatico (sulla bile, sul fegato) agisce anche su quell’emozione di cui il fegato è portatore. La stessa medicina cinese c’insegna, da duemila anni, che ad ogni organo corrisponde un’emozione…

D: E la medicina tradizionale?

R: Io sono medico di famiglia, e quindi ho una visione abbastanza completa delle cose. Non è che non do certi farmaci perché fanno male, ma dire che le medicine fanno male è come dire che l’aromaterapia fa male o fa bene! Dobbiamo andare sullo specifico. Voglio solo dire che la stessa determinata sostanza proveniente dalla natura che agisce a livello materiale su un organo, se noi la odoriamo (perché ha un suo profumo ed una sua essenza), agisce anche sull’emozione corrispondente. E questo aiuta, eccome. In un bellissimo libro di Camporese si dice che la medicina occidentale è meravigliosa perché ha un’efficacia incredibile in poco tempo, però ha anche un limite perché cura solo un aspetto… È chiaro che se voglio curare tutta la persona dovrò occuparmi non solo dell’aspetto materiale, ma anche di quello emozionale; e chi vuole può andare anche oltre. Inoltre, a livello della medicina classica tradizionale gli oli essenziali sono stati studiati tantissimo, e si è visto che hanno un enorme potere antibatterico. Basti pensare che l’antibiotico ha una molecola, mentre gli oli essenziali fino a duecento: è molto più difficile per i batteri “resistere” a duecento molecole piuttosto che ad una sola.

D: In Svizzera, per esempio, sono molto più avanti di noi per quanto riguarda l’aromaterapia. Come mai?

R: Noi siamo un po’ meno elastici mentalmente, e per aprirci al nuovo dobbiamo fare una certa fatica…

D: Lei ha davanti una persona che non è mai entrata in contatto con questa realtà. Credo che siano molte altre le persone nella stessa situazione. Come mai, secondo lei?

R: Io posso dire solo che, secondo il mio punto di vista, una malattia non viene mai a caso: c’è un conflitto alla base, e questo conflitto può successivamente, più o meno, esplodere in una malattia. È una cosa per certi versi rivoluzionaria per tanti miei colleghi, ma c’è tutta una serie di studi provati e comprovati che ci fa comprendere che un conflitto può generare una malattia. Certamente nell’urgenza, che non vuol dire un arresto cardiaco ma anche una malattia da curare in fretta, la medicina tradizionale è il top, perché agisce subito. Anch’io mi curo a volte con la medicina tradizionale, ma quando ho tempo cerco di comprendere quale conflitto mi ha generato quella determinata malattia, e allora la medicina olistica può aiutarmi in questo percorso.

D: La società d’oggi, però, non ci permette di stare male per troppi giorni. Basti pensare ai problemi che comporta un banale mal di gola a chi usa per lavoro la propria voce…

R: Possiamo tirare via il sintomo subito, se lei vuole, ma è sua la responsabilità. La responsabilità della terapia, infatti, non è solo del medico, ma anche il paziente ha una propria responsabilità di scelta, se preventivamente informato in modo esaustivo. Bisogna, però, vedere se una persona è maggiormente soggetta ad eventuali ricadute, ed anche se c’è qualcos’altro a livello più o meno inconscio che la blocca. L’aromaterapia è come una scatola cinese, come le matriosche, va avanti come due specchi uno di fronte all’altro: ci metti un dito e questo va avanti all’infinito. L’aromaterapia ha come base molto solida la medicina ayurvedica, il cui principio è che il farmaco aiuta i pazienti a trovare le risorse per guarire. Per questo motivo l’aromaterapia è diversa da un antibiotico di terapia tradizionale. Non sto parlando contro l’antibioticoterapia, sto solo evidenziando le diversità, i vantaggi e gli svantaggi.

L.R.

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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