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Si può eliminare la carie per sempre?

 |  Redazione Sconfini

 

I denti non sono lisci ma presentano delle sporgenze, rientranze e rugosità sulle quali si annidano i batteri che, riproducendosi, danno origine alla placca, la principale responsabile della carie e delle malattie gengivali perché produce alcuni acidi che intaccano lo smalto.

Se non viene rimossa con una costante pulizia, essa s'indurisce, calcifica e forma incrostazioni di tartaro che solo il dentista può togliere. Il tartaro è insidioso poiché si addentra sotto la gengiva dove si formano delle tasche in cui la placca continua ad accumularsi; la gengiva si altritira e lascia scoperta la radice del dente che quindi diventa ancora più attaccabile dai batteri. Se non s'interviene tempestivamente, la distruzione della gengiva aumenta progressivamente e il dente perde il suo supporto naturale fino a cadere.

 

Uno studio di un team di medici americani ha stabilito una stretta collaborazione tra la placca dentaria e le infezioni alle vie respiratorie negli anziani. Queste ultime potrebbero rivelarsi addirittura mortali, in quanto in un'indagine condotta su 49 pazienti affetti da polmonite acuta, 28 di essi presentavano germi a livello della cavità orale. Non solo, altri ricercatori hanno dimostrato la correlazione tra igiene orale e aterosclerosi dimostrando la presenza di carotidi ispessite in soggetti con una quantità elevata di uno specifico batterio, lo streptococco mutans, e con una storia clinica caratterizzata da infarti miocardici o ictus. Ecco perché i medici e gli odontoiatri raccomandano comunque agli anziani un'accurata pulizia dei denti, della lingua e delle eventuali protesi presenti.

 

Per quanto riguarda la carie, invece, un'interessante novità, emersa da una ricerca condotta dal prof. Jeffrey Hillman dell'Università di Gainnesville della Florida, sta nella possibilità dell'eliminazione della carie per tutta la vita, tramite la somministrazione di un collutorio nel quale è stato inserito un batterio geneticamente modificato. A causare la carie è un batterio che interagendo con lo zucchero forma un acido che intacca lo smalto; modificando il suo Dna l'acido non viene più prodotto. Lo streptococco mutans è la causa principale della formazione della carie dentaria ed è uno dei 300 microrganismi che sono normalmente presenti nel cavo orale e ne costituiscono la naturale flora batterica. Il ricercatore Hillman è riuscito a produrre un ceppo di streptococco incapace di produrre acido lattico, ottenuto tramite ricombinazione del Dna batterico. La terapia consiste in un collutorio, somministrato dal dentista: è sufficiente eseguire un risciacquo per cinque minuti e successivamente ingerire una caramella ricca di zucchero per attivare il batterio; una volta stabilitisi nel cavo orale, i batteri sostitutivi continuano a svolgere la loro opera di protezione, che dovrebbe durare per tutta la vita.

 

Finora le sperimentazioni eseguite su animali hanno dato un riscontro positivo: dopo essere stati nutriti esclusivamente di zucchero per sei mesi, i ratti di laboratorio hanno mantenuta integra la loro dentatura, inoltre il ceppo di streptococco geneticamente modificato era ancora presente nel cavo orale e privo di acido lattico. In attesa del benestare della Fda (Food and Drug Administration) alla commercializzazione del prodotto, si potrà iniziare la sperimentazione sull'uomo e, ipoteticamente, fruire del nuovo collutorio non prima del 2009.

 

Cosa fare per ridurre la presenza di tartaro e l'insorgenza della carie? Per asportare il tartaro e la placca si possono usare strumenti manuali, sonici ed ultrasonici. Alcuni strumenti ad ultrasuoni possono erogare soluzioni medicamentose, come la clorexidina che agisce da antiplacca nelle tasche gengivali. Nuove strumentazioni vengono proposte coma alternativa al trapano per la cura della carie: l'ozono, capace di inattivare gli agenti patogeni; un getto d'aria compressa alte microcristalli di silice, che asporta con una leggera abrasione la parte malata del dente; il laser, il quale riesce a penetrare in profondità e permette pure l'eliminazione delle macchie sui denti senza alterare lo smalto.

 

Tuttavia, prima che i denti vengano colpiti dalla patologia dentaria, sono caldamente raccomandati tutti i metodi usuali di prevenzione dell'insorgenza della carie e della malattia parodontale: una pulizia continua ed accurata per evitare la formazione della placca, l'uso topico del fluoro, una corretta alimentazione ed una visita dal dentista almeno una volta all'anno. Inoltre, nel mese di ottobre, da 25 anni ad oggi, si può usufruire gratuitamente di una visita di controllo presso tutti gli studi odontoiatrici associati all'ANDI e aderenti al programma di prevenzione di una nota ditta del settore odontoiatrico. Quindi, prendendo spunto dalla nota pubblicità, prevenire la carie è meglio che combatterla.

 

dott. Fulvio Ugrin, odontoiatra

 

 

 


In collaborazione con Help! 

 

 


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