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Mafia: è tutta colpa di chi ne parla?

 |  Redazione Sconfini

borsellinoPochi giorni fa, il premier Silvio Berlusconi a margine di una conferenza stampa successiva a un Consiglio dei Ministri aveva dichiarato: "La mafia in Italia? Sono i libri, i film e le fiction a farle promozione. La mafia italiana è la sesta al mondo ma è la più conosciuta grazie al supporto promozionale che ha ricevuto dalle otto serie tv della Piovra e anche dalla letteratura, come nel caso di Gomorra". Nessuno ha avuto pubblicamente il coraggio di sostenere la tesi del leader del Pdl ma ne è scaturito un dibattito abbastanza acceso. Saviano, l'autore di Gomorra, ha minacciato di andarsene da Mondadori per difendere il suo diritto di pensiero e parola e in molti lo hanno sostenuto.

In pochi però si sono messi dalla parte di chi quelle parole le aveva anticipate diverso tempo fa. Berlusconi alla luce di questa dichiarazione parrebbe essere il prosecutore di un'ideale linea filosofico-culturale della criminalità organizzata. Non ci credete? Leggete qui:

"E' tutta colpa del film Il Padrino se in Sicilia vengono istruiti i processi per Mafia". Lo ha affermato Michele Greco, boss di Cosa Nostra morto in carcere.

"La camorra esiste solo nella testa di chi scrive". Lo ha detto Nicola Schiavone, il sanguinario esponente del clan dei casalesi.

"Saviano è un buffone e viene a Casale per fare i libri... faccia i libri in cui parla di sè stesso, di quelli ne può fare a migliaia! Saviano ha detto un sacco di bugie... nel 1995 furono i comunisti a prendersi tutto, i camorristi sono loro". Il padre di Sandokan Schiavone.

"C'è uno strumento politico ed è il partito comunista. Ci sono i Caselli, i Violante, questo Arlacchi che scrive libri...". Toto Riina (grande anticipatore del berlusconismo).

Di tutt'altro tono la filosofia (di destra) di Paolo Borsellino, il magistrato ucciso nel luglio 1992 nella strage di via D'Amelio: "Parlate di mafia, parlatene alla radio, alla televisione, sui giornali, ma parlatene". "La lotta alla mafia non deve essere soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale che coinvolga tutti, soprattutto le giovani generazioni...".

Secondo voi di quale destra bisogna fidarsi?

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