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Lo sapevi che se il mondo fosse iniziato 10 anni fa l'Italia sarebbe la nazione più povera del mondo?

 |  Redazione Sconfini

Stavolta mister B. aveva ragione. Siamo un paese di merda.

 

Ai tempi della sua discesa in campo l'Italia, pur essendo stata piegata da Tangentopoli e dal craxismo, era la quinta potenza mondiale e il suo Pil aveva superato per la prima volta nella storia quello dell'Inghilterra.

Insomma, ce la passavamo alla grande.

Poi arrivò il miglior premier degli ultimi 150 anni con tutto il suo circo di amici mafiosi e millantatori, corrotti e corruttori, poi di nani e ballerine, infine di mignotte e papponi. E fu il diluvio.

Negli ultimi 10 anni (quelli caratterizzati maggiormente dal berlusconismo rampante), nel mondo, l'Italia è il Paese al mondo che economicamente è cresciuto di meno dopo Haiti. Si badi bene: in tutto il mondo! Botswana, Zimbabwe, Pakistian, Argentina e Vietnam inclusi. E non siamo ultimi solo perché Haiti ha subito un terrificante terremoto che ne ha spazzato la già fragile l'economia. Non è uno scherzo sono fonti del FMI.

Se il mondo fosse iniziato 10 anni fa saremmo i più poveri del pianeta. Poi ci sono i patetici saccentoni che diranno: "siamo cresciuti di meno perché eravamo già molto avanti rispetto ad altri paesi". Minchiata ipergalattica: mentre l'Italia è cresciuta del 2,43%, la Germania è cresciuta dell'8,68, gli USA del 17,77%, la Gran Bretagna del 15,41%, la Francia del 12,53%, anche la Grecia ha fatto meglio con il suo 28,09%. Anche tutti questi Stati erano poveretti 10 anni fa?

Si dirà, vabbè ma ora non possiamo che risalire. Fandonie, se non si rivolta il Paese come un calzino.

A completare un quadro che più fosco non si può, infatti, i recentissimi dati elaborati da CMA Datavision, una delle principali società al mondo di monitoraggio dei mercati extraborsistici dei titoli derivati: l'Italia è il 7° Stato al mondo messo peggio e al 35% rischia la bancarotta entro il 2016. Solo in Grecia, Portogallo, Venezuela, Irlanda, Pakistan e Argentina il default potrebbe arrivare prima che a Roma. Ma considerando lo slancio con il quale abbiamo superato la Spagna in queste settimane, il podio è alla nostra portata.

Preparate gli ombrelli.

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