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L'Italia è messa così male che anche una buona legge elettorale può affondarla?

 |  Redazione Sconfini

Forse ci siamo? Sembra possibile che, dopo dodici anni di leggi elettorali incostituzionali (Porcellum e post porcellum, ovvero l'Italicum bocciato prima di esordire), finalmente il Paese avrà una legge elettorale civile, legale, costituzionalmente accettabile.

Il modello di convergenza è quello tedesco, arricchito da qualche disgustoso e mafioso ingrediente tipico della politica italiana come i capilista bloccati (vogliono essere certi di eleggere alcune centinaia di fortunati che non prederebbero neanche il voto delle loro madri bypassando le costose campagne elettorali individuali). A parte questa porcata, residuo del Porcellum, il sistema è onesto e prevede una votazione doppia (si vota la persona col maggioritario nel proprio collegio e contemporaneamente si esprime un voto al singolo partito). Quest'ultimo voto, grossomodo, stabilirà il numero di posti disponibili al singolo partito.

Insomma, un proporzionale puro con una soglia di sbarramento al 5%, quindi abbastanza alta, sufficiente a sfrondare buona parte dell'accozzaglia di partitini, la cui presenza sarebbe utile se servissero a portare avanti gli interessi delle minoranze ma che in Italia servono solo ai relativi "proprietari" per farsi i propri affari.

Il dato più positivo è che spariscono le coalizioni, altro vero cancro delle ultime legislature: ognuno per sé e Dio per tutti per una maggiore chiarezza almeno in cabina elettorale.

In un Paese normale, come la Germania, da cui stiamo copiando il modello fino a qualche tempo fa il sistema funzionava benissimo. Da alcuni anni a questa parte però, anche i teutonici hanno iniziato a fare i conti con i governi di coalizione, ovvero chiari patti post-elettorali messi nero su bianco tra partiti avversari nelle urne. Una trasparenza irrealizzabile in Italia.

In Italia la situazione prevede attualmente un testa a testa per il "primo posto" tra Movimento 5 Stelle e Partito Democratico. Entrambi conteranno alla fine di almeno il 35% dei seggi grazie al recupero dei voti dei partiti esclusi dalla soglia di sbarramento. Alle loro spalle, Lega Nord e Forza Italia sicuri di passare la soglia e nello stesso tempo di detenere la golden share per formare un governo qualora M5S e PD (con Renzi segretario sarà impossibile) non si mettano d'accordo.

Arrivare primi non è dettaglio da poco poiché significherà ottenere dal Presidente della Repubblica il primo mandato esplorativo per la formazione del nuovo Governo.

Se arriva primo il Partito Democratico ecco pronto il Renzusconi 2. Berlusconi di nuovo al Governo con uomini direttamente suoi (più suoi di Alfano, che da qualche anno fa finta di andar da solo) e con la golden share: senza i suoi voti cade il governo.

Se arriva primo il M5S è probabile che i grillini propongano un governo di scopo con una squadra di Ministri fenomenale e pochi punti su cui in linea teorica il PD dovrebbe convergere se non avesse subito la mutazione genetica successiva all'avvento di Renzi: i suoi elettori storici sono spariti, polverizzati, sostituiti da tifosi fedeli alla linea del capo come i berlusconiani di un tempo (e molti sono proprio ex berlusconiani).

Quindi Renzi e i suoi troveranno un modo per far saltare l'accordo e tornare tra le braccia di Berlusconi.

Quindi in ogni caso ci aspetta di nuovo la palude delle larghe (anzi ladre) intese. A meno che la Sinistra, invece di continuare nel tentativo (riuscitissimo) della propria suddivisione subatomica, riesca unita a passare la soglia di sbarramento senza apparire come un'armata brancaleone con più leader di elettori. Ma questa, conoscendo i nomi di questi protagonisti, è più un'ipotesi fantascientifica.


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