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Genitori, figli e sessualità: una questione spinosa vista da una mamma

 |  Redazione Sconfini

Laura, madre triestina con due figlie di 33 e 18 anni, ci ha raccontato di non aver avuto problemi a parlare con la minore nella sua prima adolescenza: “È stato tutto molto più facile quando Anna, la più grande, stava cercando di avere figli e la piccola aveva 15 anni. L’argomento della sessualità è entrato nelle nostre vite in maniera naturale. Mio marito però ha molte più difficoltà a parlare di sessualità e delega tutto a me”.
Un problema nelle famiglie può essere la mancanza di comunicazione all’interno del loro nucleo, ma sono i genitori che dovrebbero informare i figli sui rischi per la loro salute e guidarli verso un giusto approccio alla contraccezione. Un’indagine rivolta a 334 pediatri italiani e discussa in un convegno con il patrocinio della Società italiana di pediatria, nel 2008, ha rivelato che ci sono oltre 100mila giovani italiani che hanno rapporti sessuali non protetti. “Le scuole – afferma Laura – possono avere un importante ruolo nell’educazione alla sessualità, ma devono coinvolgere i genitori nelle decisioni”.
“Spesso – sostiene la madre triestina – la prima scoperta del sesso avviene grazie alla televisione e sono preoccupata dalle cattive abitudini di molti genitori che lasciano i loro figli abbandonati di fronte allo schermo”. “Tutto quello di cui c’è bisogno – continua – è un rapporto trasparente e chiarezza nel presentare la sessualità in maniera naturale e sana”. Gli adolescenti parlano di sesso senza essere informati, e sta solo alle famiglie accertarsi che ricevano informazioni corrette. “Avere un approccio troppo chiuso – osserva Laura – non può che nuocere ai nostri figli. I genitori devono parlare con i ragazzi”.
Non sempre d’altronde i ragazzi sono disposti a parlare con i propri genitori di sessualità. Non è facile scegliere il modo giusto per parlare con adolescenti imbarazzati, e alle volte con istinti ribelli. Giovani e giovanissimi sono spesso consapevoli delle difficoltà che i genitori hanno nell’affrontare certi argomenti, e ne approfittano. “Sono stata molto fortunata con le mie figlie – rivela Laura – perché hanno sempre scelto di parlare con me e di non fidarsi solo dei consigli delle amiche”. “Parlare con i coetanei aiuta ma – avverte – non può essere l’unica fonte d’informazione. Capisco tuttavia che per altri genitori possa essere molto più difficile… alle volte si parla per ore senza essere ascoltati”.
Quando si tratta di parlare di sessualità gli adulti sono intrappolati nei loro imbarazzi, e i più giovani nella loro disinformazione. Qual è la via d’uscita? “Una collaborazione tra scuola e famiglia – risponde Laura – può aiutare. Ma quello che è accaduto alle mie figlie è che gli insegnanti, non sapendo come affrontare l’argomento, hanno mostrato video mettendo solo in imbarazzo i ragazzi, senza informarli”. “È anche vero però – conclude – che talvolta neanche i genitori hanno le idee chiare e rischiano così di dare origine a infiniti disaccordi”. Insomma, i padri non riescono ad affrontare l’argomento con i figli e le madri spesso non riescono ad informarli meglio di quanto facciano i coetanei: è un circolo vizioso che genitori ed insegnanti hanno il dovere di interrompere. Ne va della salute dei giovani.


ABSTRACT

Sexuality, children and parents. Sexuality is a topic rarely discussed in Italian families, and it seems that Italian teenagers have their first approaches with sexuality when they are 16 to 18. Most of them are not informed enough. Is it the parents’ fault? The teachers’? The word sex still makes parents blush at dinner tables, and few realize how important it is to openly talk to their children about their sexuality. We interviewed a mother in Trieste and heard more about a first-hand experience.

foto: Shelby Deeter


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